TERAMO – Tanto tuonò che alla fine piovve: il presidente della Teramo Ambiente, Giovanni Mattucci, si è dimesso dall’incarico. Lo ha fatto al termine dell’ultima, anche questa movimentata e burrascosa, riunione del Consiglio di amministrazione di questa mattina. Mattucci ha votato contro sul nuovo organigramma della municipalizzata teramana dell’energia. Ancora una volta si è trovato in minoranza, rispetto all’amministratore delegato Luca Ranalli (che rappresenta la parte privata, adesso sotto custodia giudiziale) e l’altro componente della parte pubblica, Pietro Bozzelli. Ma in questo caso si commenta da più parti che la motivazione delle dimissioni sia riconducibile "solo" a dissidi sulle politiche gestionali della muncipalizzata con gli altri componenti del consiglio di amministrazione. «Spiegherò le mie motivazioni in una lettera personale che consegnerà al sindaco di Teramo», sono state le uniche parole a commento di Giovanni Mattucci. Pianta organica pomo della discordia di questo abbandono? «Ho preso questa decisione con grande sofferenza – ha aggiunto Mattucci a caldo -. La pianta organica è stata approvata col solo voto degli altri due consiglieri, io mi sono astenuto ma una decisione di questo tipo non è frutto solo di questa ma anche di altre valutazioni». Il sindaco Maurizio Brucchi, anche lui a caldo, si è riservato di leggere le motivazioni di Mattucci e ha annunciato che entro le prossime 48 nominerà il successore di Mattucci. ma stavolta ha assicurato che nominerà una donna. E’ durata dunque due mesi l’esperienza di Mattucci alla guida della municipalizzata, il cui vertice soffre dunque di recente di una individuazione certa del suo rappresentante. Si ricorderà infatti come prima della nomina di Mattucci quella di Pierluigi D’Antonio fu impedita dal mancato nulla-osta del ministero di grazie e giustizia per via del suo ruolo di cancclliere del tribunale di Teramo. La indicazione di Mattucci, fatta dal gruppo politico della lista civica Al Centro per Teramo, che fa riferimento al consigliere regionale Mauro Di Dalmazio, ha risentito anche delle recenti polemiche politiche all’interno della coalizione guidata da Maurizio Brucchi.
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